Cresce l’attesa per il Tour de France, la corsa-mito del ciclismo che per la prima volta parte dall’Italia ed esattamente da Firenze.

Sabato 29 giugno Le Grand départ percorrerà luoghi simbolo come Le Cascine, i Lungarni, Piazza Duomo, Piazza della Signoria, Piazza Pitti, Piazzale Michelangelo, poi la corsa effettiva inizia all’altezza del Viola Park, attraverserà Pontassieve percorrerà poi la Tosco Romagnola, e salendo sull’Appennino Tosco Romagnolo, con i suoi paesaggi mozzafiato, supererà il Passo del Muraglione e la prima tappa si concluderà a Rimini.

Si moltiplicano manifestazioni legate a questo evento. Tra le prossime segnaliamo tre iniziative del teatro della Pergola, tre appuntamenti a ingresso libero:

Il docufilm, il 25 giugno, su Ottavio Bottecchia, il primo italiano a vincere il Tour cento anni fa: Ottavio Bottecchia, el furlan de fero di Franco Bortuzzo. ore 21, nel Saloncino ‘Paolo Poli’.

 Lo spettacolo, il 27 giugno, su Gino Bartali e su Louison Bobet, sempre al Tour: Bartali vs Bobet di Lisa Capaccioli. ore 21, sempre nel Saloncino ‘Paolo Poli’

 Il reading, il 28 giugno, su Bottecchia per La Pergola in Piazza: Orlando non fa suonare il corno: mito e leggenda di Ottavio Bottecchia di Riccardo Ventrella: ore 19, in Piazza dei Ciompi, per La Pergola in Piazza.

Per ricordare Ottavio Bottecchia, il primo italiano a vincere il Tour cento anni fa a Parigi, il 20 luglio del 1924, Raisport, con la co-produzione della Cineteca del Friuli, ha prodotto Ottavio Bottecchia, el furlan de fero.

il docufilm (uno Speciale della rubrica Radiocorsa della durata di 60 minuti) montaggio Luca Zanoli voce narrante Francesco Pancani racconta la vicenda sportiva e umana del grande ciclista veneto-friulano Ottavio Bottecchia attraverso le testimonianze di una trentina fra storici, giornalisti, scrittori, ciclisti, attori e, ancora, parenti dello stesso Bottecchia (compreso il nipote diretto Ottavio Bernardi che, per la prima volta, parla in pubblico di suo nonno). Il lavoro è arricchito da una decina di minuti di immagini originali dei Tour de France 1923, 1924, 1925 e 1926, provenienti dagli archivi francesi della Gaumont Pathé, che ci mostrano Bottecchia in azione con il suo inconfondibile stile e ci spiegano bene cosa significava pedalare con quelle bici, su quelle strade, cento anni fa. Viene, infine, analizzata la fine misteriosa del ciclista, avvenuta nel 1927, a nemmeno 33 anni di età, in un incidente raccontato in base agli ultimi documenti ritrovati e ai libri usciti recentemente.

Attraverso storie, aneddoti e vittorie, un meccanico italiano e un panettiere francese, intrepretati rispettivamente da Francesco Dendi e Aymric Faure, il 27 giugno, ore 21, sempre nel Saloncino ‘Paolo Poli’, raccontano in Bartali vs Bobet, testo e regia di Lisa Capaccioli, i fatti accaduti in tre Tour de France in cui si sono affrontati Gino Bartali e Louison Bobet: quello del 1948, 1950 e 1953. È una co-produzione italo-francese tra Factory TAC e TMP Productions, prevalentemente in lingua francese con sottotitoli in italiano. Ingresso gratuito con prenotazione online su https://bartalivsbobet.eventbrite.com.

 Attraverso gli oggetti che si trovano nella ciclofficina dove si sono incontrati, mettono quindi in scena le edizioni del Tour del 1948, del 1950 e del 1953, per tracciare i ritratti di due eroi sui pedali, ma anche di due uomini straordinari, due grandi campioni di uno sport che li ha visti sfrecciare attraverso la storia italiana e francese, appassionando milioni di persone. 

Al nuovo progetto di teatro e sport di Teatro della Pergola e Théâtre de la Ville di Parigi, ideato anche in occasione delle Olimpiadi 2024, è dedicata La Pergola in Piazza che porterà in Piazza dei Ciompi il 28 giugno, ore 19:15, Orlando non fa suonare il corno: mito e leggenda di Ottavio Bottecchia con Jauris Casanova (che il pubblico italiano ha visto più volte nell’ormai leggendario Ionesco Suite), Klaus Martini (dal cast di Pessoa) e Giacomo Mottola e Alessandro Medda alla chitarra, testo e mise en espace di Riccardo Ventrella. Doppio vincitore del Tour de France, Ottavio Bottecchia è il simbolo dell’era eroica del ciclismo, quando si partiva con il favore della notte e i corridori erano avventurieri, bugiardi, fantasmi colorati che avanzavano nel buio, tra torce e fari, prima di diventare cavalieri del sole, intrisi di fango, e affrontare le montagne scalando tornanti innevati.