ELIMINARE LA STORTURA CHE IMPEDISCE AI REDDITI PIU’ BASSI DI OTTENERE DETRAZIONI FISCALI QUANDO SONO “INCAPIENTI”

Con una pensione di 7-800 euro al mese si tira avanti alla meno peggio (più peggio che meno, specie di questi tempi). Se deve affrontare una spesa medica importante diciamo sopra i 3 mila euro (magari ricorrendo a un prestito) non riesce ad ottenere la detrazione fiscale del 19% in quanto il soggetto è “incapiente”.

In realtà si sarebbe potuto dare un rimborso per la parte eccedente la capienza fiscale ma non è prevista e in questo modo si è attuata una singolare ingiustizia sociale… chi è più abbiente ottiene la restituzione del 19% di quanto ha speso..  chi  ha un basso reddito, no.

Per correggere questa atavica stortura era stato prospettato un cash-back fiscale che avrebbe dovuto riguardare anche gli incapienti.  Peraltro, nel testo approvato dalla Camera il 22 giugno scorso, mi era apparso inadeguato il fatto che il rimborso dovesse essere utilizzato solo per spese mediche o farmaceutiche: una regola che ritenevo troppo limitativa perché chi ha un rimborso dovrebbe poterlo utilizzare come ritiene più opportuno.

Questo comunque era solo un aspetto secondario, Quello più importante è il fatto che dopo l’approvazione della Camera non si è sentito più parlare di questa misura (che avrebbe dovuto peraltro essere inserita nella complessiva delega fiscale) e presumo che il progetto di legge sia decaduto con la fine della legislatura.

Dunque il problema resta. Pertanto lanciamo un appello al Governo e ai Parlamentari affinché i percettori di redditi più bassi non vengano penalizzati vedendosi paradossalmente negati rimborsi che spettano ai più abbienti.