Trasporto gratuito nei luoghi di cura per le persone con fragilità socio-economica
Apprendiamo da Toscana notizie Agenzia di informazione della Giunta
Regionale del 4 gennaio 2023 che dal 15 gennaio arrivano in Toscana voucher
gratuiti per chi deve effettuare, all’interno del sistema sanitario, cicli di prestazioni
diagnostico-terapeutiche prescritte dai medici di medicina generale o da uno
specialista ma non ha modo di raggiungere il luogo di cura autonomamente. Un
aiuto pensato e rivolto a chi soffre una condizione economica e sociale di fragilità:
per le persone ad esempio che vivono da sole o con un disabile o altro anziano
ultrasettantacinquenne, per chi ha parenti ma che risiedono, fino al terzo grado, ad
almeno cinquanta chilometri di distanza, per le persone con gravi problemi di
salute o ancora semplicemente impossibilitate ad usare l’auto propria o i servizi di
trasporto pubblico locale. Tutte con soglia di accesso legata ad un Isee, l’oramai
famoso indicatore che misura la ricchezza di una famiglia, scaglionato a seconda
della distanza dal luogo dove si erogano le prestazioni, fino ad un massimo di 18
mila euro.
Per godere dei voucher, che andranno richiesti alla Asl di competenza, si dovrà
possedere almeno due delle precedenti condizioni. La possibilità economica,
misurata per l’appunto con Isee, determinerà invece la tipologia ed ampiezza del
servizio. Fino a 9.360 euro annui di Isee si potrà infatti essere accompagnati a
qualunque distanza. Con un Isee tra 9.360 e 12 mila euro si potrà sfruttare il
trasporto gratuito se il luogo di cura è lontano più di dieci chilometri, più di trenta
chilometri con Isee tra 12 e 15 mila euro e oltre cinquanta chilometri con Isee tra 15
e 18 mila euro annui. Oltre questo tetto non si potrà disporre del voucher. Per
richiederlo si dovrà compilare un’autocertificazione: il dieci per cento delle
domande saranno sottoposte a controllo e verifica. Informazioni più dettagliate
possono essere richieste al numero verde 800 55 60 60. In ogni caso il modulo potrà
essere compilato da casa accedendo on line – con Spid, carta sanitaria o carta di
identità elettronica – all’indirizzo https://trasportosociale.ssr.toscana.it. Ci si potrà
rivolgere anche a Cup aziendali, Botteghe della salute e Caf accreditati.
Terminata la fase di sperimentazione, che durerà sei mesi, sulla base dei volumi e
del tipo di utenza individuata le zone distretto e società della salute svilupperanno
progetti specifici, assieme alle associazioni di volontariato, finanziati con fondi
strutturali europei.
La novità arriva dopo l’introduzione, lo scorso ottobre, della ricetta elettronica per la
prescrizione del trasporto sanitario (escluso quello di emergenza ed urgenza). Una
riforma, condivisa con le associazioni del volontariato e la Croce Rossa, nata con
l’obiettivo di accrescere la garanzia di appropriatezza e tracciabilità. Le casistiche
per cui si può ricorrere al servizio sono stabilite per legge e la riorganizzazione non
ha modificato le regole e i requisiti: semplicemente si è passati da una prescrizione
cartacea ad una digitale.
Il trasporto sanitario riguarda prescrizioni fatte da medici di medicina generale e
pediatri di libera scelta per il primo accesso, da specialisti pubblici per trasporti
singoli o legati a cicli di trattamento terapeutico, da specialisti di strutture private
accreditate convenzionate in caso di dimissioni o trasferimenti. Il trasporto deve
essere diretto verso una struttura sanitaria pubblica o una struttura sanitaria privata
convenzionata, in questo caso per i soli utenti a cui è garantita l’assistenza
nell’ambito del regime di convenzione; e nella ricetta elettronica, così come era per
quella cartacea, devono essere indicate condizioni cliniche (ovvero se si è barellati,
con rischio di peggioramento durante il trasporto, soggetti non deambulanti o
soggetti in trattamento dialitico che necessitano di un trasporto protetto) oltre al
motivo del trasporto: ricovero da domicilio, dimissioni, trasferimento tra strutture
sanitarie, visite specialistiche, esami diagnostici, cicli di trattamento terapeutici,
trattamenti dialitici, radioterapie chemioterapici oppure cicli di trattamenti
riabilitativi per patologie moto-neuropatiche in fase post-acuta, che non può però
protrarsi oltre sei mesi.
Se le regole non sono cambiate, con la riorganizzazione – che ha reso più uniforme
l’applicazione delle azioni – sono però emerse nuove necessità e bisogni legati a
circoscritte condizioni di fragilità. Da qui la sperimentazione del nuovo servizio e dei
voucher, per rispondere ai bisogni emersi.