Il recupero e la valorizzazione della memoria è un importante fattore culturale e dal punto di vista soggettivo è una componente significativa di un invecchiamento attivo.
Ecco perché La FAP ACLI Toscana sta attuando un progetto volto alla conservazione e al recupero della memoria collettiva imperniato sia sulla storia delle ACLI che hanno avuto un ruolo rilevante nella storia dell’Italia del secondo dopoguerra sia sulla nascita della Fap, l’associazione specifica più giovane del sistema Acli.
Un progetto che riguarda in larga parte il ruolo delle Acli e della Fap fiorentine. Dalla nascita delle Acli nel 1945 con Giorgio La Pira e altri esponenti significativi del mondo cattolico, agli anni difficili della scissione, al rilancio dell’associazione con nuove iniziative attività tra le quali la nascita e la rapida crescita sul territorio della Fap fiorentina guidata dal suo primo Segretario Sergio Parrini di cui ricordiamo con gratitudine l’entusiasmo e l’attivismo.
Il progetto certamente sarà gradito non solo ai nostri soci e a tutta la popolazione anziana che potrà così “rivivere” eventi, aspettative, speranze di molti anni fa.
Un recupero tanto più importante in quanto con il passare del tempo vengono purtroppo a mancare i protagonisti dei primi decenni delle Acli e si rischia anche d perdere la memoria di quel periodo, se non lo documentiamo in modo adeguato attraverso il diretto intervento, attraverso interviste, di chi questa stagione l’ha vissuta.
Ma per fortuna in Toscana abbiamo ancora molti ex dirigenti che sono stati protagonisti della storia delle Acli a livello regionale e anche nazionale a partire dagli anni ’60 e alcuni oggi ultranovantenni, anche degli anni ’50.
In un progetto di questo tipo è possibile utilizzare una forma moderna di fare storia attraverso le fonti orali che sono più coinvolgenti dei documenti d’archivio e che meglio narrano non solo i fatti ma anche, l’impegno, l’entusiasmo, le aspettative, i sentimenti che legavano i militanti alle Acli nei primi decenni della loro storia e poi nella “rinascita”, negli anni della ricostruzione associativa dopo il dirompente evento della scissione.
Per questo, non si pretende di “riscrivere” la storia delle Acli per la quale esistono già molte pubblicazioni ma di renderla più “viva” attraverso una serie di interviste nelle varie province della Toscana a un numero di persone da individuare a seconda delle disponibilità.
Persone che raccontano la loro esperienza e anche come l’hanno personalmente “riletta” a distanza di tanti anni. Ad esempio, Presidenti di Circolo, dirigenti provinciali dirigenti di gioventù aclista degli anni 60 e 70 e anche i primi dirigenti della FAP Acli che sono stati i fondatori sul territorio di questa nostra Federazione anziani e pensionati per sapere come sono riusciti ad accreditarla nel mondo Acli e nella società civile.
Insomma, attraverso uno spaccato di storia delle Acli e della Fap, un po’ della nostra vita
e per questo oltre alle interviste, alle testimonianze orali riteniamo importante la documentazione fotografica che molti conservano e che grazie alla digitalizzazione possiamo acquisire. E spesso il materiale fotografico è particolarmente espressivo e rende appieno lo spirito di un’epoca. Acquisirlo, realizzare mostre fotografiche e promuoverne la pubblicazione può essere davvero un grosso contributo alla nostra storia.