Un documento di Paolo Formelli Vice Segretario nazionale vicario FAP ACLI

Sintetizziamo qui una dichiarazione di Paolo Formelli Vice Segretario della FAP ACLI

che in riferimento al crescente numero di anziani ha posto in rilievo la necessità di politiche

integrate a largo raggio d’azione che contribuiscano al miglioramento delle condizioni di

vita delle comunità di appartenenza, comprendendo le nuove generazioni e le fasce

vulnerabili della popolazione. Ne riportiamo alcuni passaggi:

Per città a misura di anziani

Una città sicura per gli anziani – spiega Formelli – sarà una città sicura anche per l’insieme

dei cittadini ed in particolare per le persone più esposte (infanzia, inabili…). E ribadisce che

la sicurezza non è perseguibile senza politiche integrate nel campo urbanistico, abitativo, sociale ed educativo, e senza politiche a contrasto all’illegalità e alla criminalità.

Il diritto alla mobilità, inoltre, è essenziale per un’adeguata inclusione sociale.

L’importanza della memoria.

Il Vice Segretario nazionale della FAP ACLI ritiene che occuparsi di memoria serve a stare

nel presente e a progettare il futuro senza dimenticare il passato; curare la memoria è un

esercizio utile per tutti, non solo per gli anziani che pure sono portatori di esperienze, ma

anche per coloro che sono interessati a non disperdere il patrimonio ricchissimo di tali

esperienze e di saperi iscritti nella storia che hanno contribuito alla costruzione di forme

demografiche di convivenza come la Costituzione.

Per questo Formelli considera necessario un rapporto privilegiato con le scuole per

promuovere iniziative intergenerazionali che portino alla conoscenza reciproca, che

stimolino un rapporto tra generazioni su temi attuali quale la democrazia e i diritti, il lavoro

e la legalità, che considerino anche la frequenza e la partecipazione alle lezioni delle

università della Terza Età, al cinema e ad altri momenti di socialità. E spiega che

“mantenere la manualità nei piccoli lavori potrà inoltre essere un modo di ampliare la

rappresentazione del mondo degli anziani in tutte le sue forme sociali e culturali,

garantendo la vita attiva degli ultra-settantenni”.

Politiche a sostegno dell’“invecchiamento attivo”

A tal fine la FAP Acli propone politiche a sostegno dell’invecchiamento attivo che

comprendono nuove modalità per affermare i diritti degli anziani come quello

all’apprendimento permanente e la loro valorizzazione per il contributo al benessere

comune. Le esigenze di pensionati e pensionate, di carattere collettivo o individuale,

devono essere tutelate attraverso un sistema efficace di servizi svolti da FAP, Patronato e

Caf.

Qualità della vita

Nella vecchiaia va assicurato il benessere e una vita di qualità sul versante dei bisogni

materiali, relazionali e culturali, con interventi che sappiano cogliere le differenze derivanti

dall’età, del genere, dello stato di salute e delle condizioni economiche. Il benessere –

rileva Paolo Formelli – è infatti la condizione per affermare vera libertà e vera dignità,

garantendo un sistema pensionistico solidale e stabile. E Formelli sottolinea che “dovrà

essere preteso dunque un sistema sanitario pubblico, efficiente, articolato e diffuso

su tutto il territorio nazionale, a cui contribuiscono le Case della Salute. Secondo

l’Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, l’invecchiamento attivo è il processo volto a

ottimizzare le opportunità per la salute, la partecipazione e la sicurezza allo scopo di

migliorare la qualità della vita con il passare degli anni”

Contrastare l’esclusione sociale

Il Vice Segretario nazionale della FAP ACLI osserva che “L’apprendimento lungo tutto

l’arco della vita può, in questo caso, rappresentare uno strumento di contrasto

all’esclusione sociale e favorire un rapporto transgenerazionale attraverso la formazione

non formale e informale. Sostenere un progetto di mutua formazione inter e intra

generazionale orientato alle nuove tecnologie aiuterebbe l’inserimento dell’anziano

all’attuale società della conoscenza e dell’informazione, valorizzandolo anche come

portatore sano di un bagaglio di cultura e di esperienza attiva. Attraverso iniziative che

sviluppino relazioni di rete sociale e senso di appartenenza alla comunità con e per le

giovani generazioni, l’anziano potrebbe indicare buone pratiche e trasmettere esperienza.

Risulta allora determinante promuovere e valorizzare interventi volti a coinvolgere le

persone anziane, superare l’inattività e promuovere ruoli di cittadinanza attiva, favorendo

lo sviluppo di progetti vitali alla comunità e orientati alla trasmissione dei saperi degli ultra

sessantenni”.

Conclusioni

Le attività sono anche un complemento imprescindibile all’azione della FAP Acli e, come

tali, vanno sostenute sempre più, in quanto espressione della comunità sociale e culturale

di anziani con i quali e per i quali -conclude Paolo Formelli con questo bello slogan – “si

adopera per aggiungere vita agli anni e non anni alla vita”.